Preparare la moto per l’arrivo della primavera
In moto in sicurezza: la corretta manutenzione per tornare in sella in primavera
Dopo aver messo a riposo la moto a fine autunno, si avvicina il momento di tornare a muoversi su due ruote. La primavera arriva all’improvviso e con i primi tepori il desiderio di riprovare quel senso di libertà che solo la moto riesce a regalare si fa sentire più forte che mai. Tuttavia non è il caso di farsi trovare impreparati: se in autunno sono state effettuate tutte le operazioni consigliate, sono necessari ora alcuni interventi prima di scendere nel box, girare la chiave, avviare il motore e partire.
Un po’ di burocrazia per cominciare
Prima ancora di dedicarsi alla meccanica, è necessario verificare di avere riattivato la copertura assicurativa (se la polizza consentiva la sospensione): una dimenticanza può costare cara, oltre che essere molto pericolosa. Conviene spendere qualche minuto anche nel controllo delle “carte” fondamentali:
- il pagamento della tassa di possesso (che una volta si chiamava bollo);
- è necessario aggiornare anche sul libretto di circolazione la residenza del proprietario, nel caso sia stata variata. Il mancato aggiornamento infatti può essere punito con multe fino a 705€.
- la data di scadenza della revisione periodica che va effettuata a quattro anni dall’acquisto e, successivamente, ogni due anni (proprio come per le auto).
È importante che la revisione in officina sia effettuata entro la fine dello stesso mese in cui è stata effettuata quella precedente. Il costo della revisione varia in funzione della struttura nella quale è effettuata: è di 45€ nei centri della Motorizzazione, di 62,25€ nelle agenzie ACI e di 66,80€ nelle officine autorizzate. In caso di dimenticanza, la sanzione amministrativa va da un minimo di 169€ ad un massimo di 680€. Ma se l’omessa revisione viene accertata in autostrada, alla ‘multa’ si aggiunge il fermo amministrativo del veicolo, e bisogna proseguire il viaggio a piedi.
È il momento di un check-up completo
Finalmente è il momento di occuparsi della moto per verificare che tutto sia pronto per riprendere la strada. Si inizia da un’ispezione del terreno sul quale era parcheggiata alla ricerca di eventuali macchie: se ci sono, indicano la presenza di perdite da riparare. Ecco come procedere con ordine, se siete bravi in officina: altrimenti meglio affidare il vostro mezzo a un meccanico esperto.
1. Controllo livello olio e impianto frenante
Il primo passo è il controllo dei livelli, cominciando da quello dell’olio per passare a quello dei liquido dell’impianto frenante. A questo proposito è necessaria un’attenzione particolare per identificare la presenza di aria nell’impianto. Questa presenza può essere evidenziata da una risposta non costante della leva o del pedale del freno. La corsa e la ‘consistenza’ dei comandi devono essere uguali; se invece le risposte a una serie di sollecitazioni variano, significa che c’è dell’aria nel circuito e bisogna provvedere allo spurgo. Un’operazione che un meccanico può effettuare rapidamente con un costo che non supera i 10€.
Se invece il liquido contenuto nei serbatoi risulta torbido e scuro, significa che è esausto e probabilmente è entrata dell’umidità. In questo caso bisogna provvedere a sostituire tutto il liquido idraulico contenuto nell’impianto e il costo sale, intorno ai 25€, poiché bisogna aggiungere il prezzo del prodotto.
2. Controllo carica e livello batteria
Sempre in tema di batteria, se questa è stata collegata a un mantenitore di tensione è sicuramente funzionante. È uno strumento piuttosto economico (il suo costo si aggira intorno ai 50€) e ci risparmia molte seccature. Se la batteria si fosse scaricata va avviato un ciclo di ricarica, e basterà collegarla al mantenitore di carica. Una volta appurato che lo stato di carica è buono, si procede a collegare i cavi, facendo attenzione a rispettare la polarità, con il filo nero da collegare al polo negativo e quello rosso al positivo.
Anche la batteria ha un suo liquido, ma il ripristino del livello è possibile solo se l’accumulatore è dotato di tappi di ispezione degli elementi e non è del tipo sigillato.
3. Controllo dei liquidi di radiatore e pompa della frizione
Ulteriori liquidi da verificare sono quello del radiatore per i motori dotati di raffreddamento ad ‘acqua’ (in realtà per il rabbocco si usano prodotti che hanno il doppio ruolo di allontanare il rischio di congelamento e alzare la temperatura di ebollizione). Il raffreddamento a liquido è una soluzione più evoluta rispetto a quello classico ad aria diffuso in passato e oggi molto più raro (affidato unicamente a una serie di alette sul cilindro del motore). Mantiene costante la temperatura di esercizio del motore, indipendentemente dalle condizioni climatiche. In questo caso nelle pareti del cilindro è contenuto un liquido, la cui temperatura è regolata da un termostato e da un radiatore.
Su alcuni modelli, soprattutto di grossa cilindrata, il comando della frizione non è affidato al classico cavo, ma a un impianto idraulico che rende più agevole e meno faticosa la spinta dei dischi interni. In questo caso sono necessarie le stesse verifiche richieste dai freni con comando idraulico.
4. Ispezione battistrada e controllo della pressione di gonfiaggio delle gomme
Si passa quindi all’ispezione delle gomme. Si inizia ripristinando la pressione consigliata dal costruttore per poi accertarsi che non vi siano perdite d’aria, che il battistrada non abbia raggiunto il limite dell’usura (per scoprirlo non è necessario un calibro, bastano gli indicatori in rilievo presenti all’interno dei canali: se sono allo stesso livello dei tasselli è arrivato il momento di cambiare pneumatici) e non siano presenti tagli o rigonfiamenti sui fianchi.
5. Check delle luci e avvio del motore
Dopo aver verificato il funzionamento di tutte le luci, compresi indicatori di direzione e illuminazione della targa, è il momento di avviare e lasciar girare per qualche minuto il motore al minimo. Un’iniziale fumosità dello scarico in questa fase non deve preoccupare, soprattutto se la moto è stata parcheggiata sulla stampella laterale e non sul cavalletto centrale.
Tutto ciò può dipendere dal fatto che una parte del lubrificante entra direttamente nei cilindri e alla prima accensione dopo molto tempo brucia insieme alla benzina, provocando una fumata azzurrognola, che termina rapidamente. Se invece continua il problema può essere più serio e bisogna provvedere a far controllare la compressione all’interno dei cilindri.
Poi, appena possibile, bisogna provvedere a effettuare un pieno di carburante.
Smartphone: facciamo il pieno di app
Prima di rimettersi in moto vale la pena di assicurarsi che sullo smartphone siano presenti alcune app molto preziose per il motociclista. Si tratta di semplici programmi (scaricabili gratuitamente sia per iOS che per Android) che contribuiscono a semplificare alcune operazioni rispetto al passato.
- Meteo live: permette di ottenere previsioni meteorologiche affidabili, per capire come vestirsi, e aiuta a programmare un viaggio evitando possibili zone a rischio pioggia;
- iPatente: fornisce un’assistenza burocratica utile nella gestione di rinnovi, cambi di indirizzo e revisioni;
- Veicolo: un’agenda virtuale che ricorda tutti gli appuntamenti e le scadenze che non possono essere dimenticate;
- Coyote: oltre a segnalare la presenza di controlli di velocità, aiuta a mantenere la media sui tratti autostradali sorvegliati dal Tutor;
- Assistente soccorso stradale, Spese di viaggio e GPX Viewer: sono tre app indispensabili per chi viaggia. La prima, come suggerisce il nome, è utile in caso di panne, la seconda è uno strumento che permette di far tornare i conti quando si affronta una trasferta, e l’ultima permette di gestire le tracce GPS scaricate da Internet, anche senza disporre di un sofisticato navigatore satellitare da moto.
Per consultare le tracce GPS, la miglior soluzione è quella di montare una borsa da serbatoio dotata di una parte superiore trasparente. Meglio comunque seguire le istruzioni vocali grazie gli auricolari Bluetooth per non rischiare di distrarsi dalla guida. In tutti gli altri casi, la consultazione delle app va effettuata prima di partire. E se c’è necessità di consultare il proprio smartphone, non resta che accostare in una zona di sosta lungo la strada. Anche una piccola distrazione infatti può avere conseguenze gravi.
Se tutto è a posto si può finalmente tornare in sella, inserire la prima e partire, ma solo dopo avere scoperto le ultime novità in tema di polizze assicurative che anche per le moto possono fornire quella protezione in più che solo un dispositivo satellitare può garantire.